Plastic Tax: sicuramente rinviata .. o sarebbe meglio abolirla?
In questi giorni abbiamo assistito al rinvio della cosiddetta Plastic Tax.
Come afferma Informazione Fiscale “l’imposta si pagherà sugli strumenti che hanno funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari”. La Plastic Tax però non avrà l’effetto sperato di ridurre i rifiuti derivati dall’uso della plastica, ma si potrà tradurre solamente in un guadagno di denaro per le casse dello stato.
Questo perché avremo sempre bisogno della plastica riciclabile per conservare e mantenere gli alimenti freschi. Infatti le soluzioni alternative di cui ogni tanto si parla come carta, cartone o tessuto non potrebbero mai essere soddisfacenti, perché il consumo degli alimenti dovrebbe avvenire in tempi troppo brevi per evitare la naturale degradazione degli alimenti.
Le istituzioni sembra che non siano a conoscenza del fatto che il riciclo in Italia funziona con tassi fortemente diversi tra nord, centro e sud (stando ai dati dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura). Poi secondo Stefano Mantegazza, segretario generale della Uila-Uil, la Plastic Tax andrebbe abolita: è una tassa sbagliata che, lungi dal risolvere i problemi per cui è stata pensata e dall’educare i consumatori, provocherà solo la diminuzione degli investimenti da parte delle imprese.
A supporto di quanto detto, recentemente l’Europa sta finanziando progetti per permettere di prolungare fino al 200% la durata di conservazione degli alimenti nel packaging plastico. Dunque, molto più di quello attuale, ma soprattutto ancora più ecosostenibile.
Fonti: Informazionefiscale.it e Uila.eu