I dubbi della svolta Green
Il “pacchetto sostenibilità” proposto in Europa ha solleva dubbi soprattutto nel settore degli imballaggi plastici. Le normative hanno portato in primo piano un conflitto tra due filosofie contrastanti: quella del riuso e quella del riciclo. Mentre l’Unione Europea mira a promuovere il riciclo, incentivando l’uso di materiali provenienti dalla raccolta differenziata, si assiste a un rinnovato interesse per il riuso degli imballaggi.
Questo approccio, se da un lato favorisce la riduzione della produzione di rifiuti e l’estensione della vita utile degli imballaggi, dall’altro potrebbe ostacolare gli sforzi per incrementare il riciclo della plastica.
Confindustria solleva altre perplessità, ipotizzando che l’adozione diffusa dell’auto elettrica potrebbe non rappresentare la soluzione ottimale per la sostenibilità ambientale. Sebbene miri a ridurre l’inquinamento atmosferico, la produzione di veicoli elettrici comporta comunque l’utilizzo di molte altre risorse, sollevando interrogativi sulla vera sostenibilità del settore automobilistico.
Le incertezze non si limitano al settore automobilistico: dalla regolamentazione sulla deforestazione a quella sulle prestazioni energetiche degli edifici, le nuove normative impongono sfide significative per le imprese. Tali complessità rendono articolato il percorso verso la sostenibilità, aggiungendo costi extra e incertezze operative. Inoltre, le disparità di regolamentazione tra i paesi dell’Unione Europea e quelli al di fuori della sua giurisdizione complicano ulteriormente il quadro normativo, minando gli sforzi di armonizzazione e standardizzazione.
In conclusione, sebbene l’Europa miri a promuovere la sostenibilità, le complessità operative e le incertezze normative sollevano interrogativi sulla reale efficacia di tali misure.
Per le imprese, è essenziale affrontare queste sfide con creatività e adattabilità, mantenendo un equilibrio tra obiettivi ambientali, economici e operativi.